mercoledì 17 settembre 2014

La Sfinge finge o non finge?


Quanti anni ha veramente? Il suo volto è quello originale o è stato modificato in epoche successive? C'è un passaggio segreto nascosto fra le sue gambe? Stiamo parlando della Sfinge di Giza o di Sofia Loren?



Misteri! Paranormale! Alieni! Complotti!
Se anche voi siete affascinati da tali argomenti e volete sapere quali di questi abbiano in realtà una spiegazione perfettamente scientifica e razionale (spoiler: praticamente tutti), allora siete nel posto giusto!


L'avevamo promesso! E che non si dica che non manteniamo le promesse, eh! Alla fine dell'articolo sui mysteri dell'antico Egitto avevo scritto che avrei approfondito gli enigmi della Sfinge di Giza e delle Piramidi in una seconda puntata dedicata all'argomento, perché altrimenti ne sarebbe uscito un malloppazzo interminabile e il manuale del buon cronista suggerisce di evitarlo. E siccome le grandi domandi hanno risposta dopo circa nove mesi (per esempio: "Sarà maschio o femmina?" , "Somiglierà a me o al macellaio?", "Mia madre sarà contenta se lo chiamerò Lukeskywalker?"), eccoci finalmente qui pronti a rispondere, parlando di quello che per molti fantaarcheologi è un enigma irrisolvibile!

Quanti anni ha la Sfinge di Giza??

Eh, sì, questo è il grande cavallo (anzi, leone! Ahahahah!) di battaglia di molti siti internet: nel 1990, il geologo Robert Schoch  confermò che i segni di erosione sulla Sfinge sono chiaramente attribuibili all'acqua, ma da quelle parti non piove dal 7.000 a.C., quindi il monumento sarebbe di almeno quattromila anni più antico rispetto alla civiltà Egizia ufficiale. E infatti, secondo i popolari divulgatori (di ca teorie alternative) Graham Hancock e Robert Bauval (googlateveli voi e scegliete voi uno dei centomila link che escono digitando questi due nomi), la Sfinge in realtà fu costruita molto prima delle piramidi e rappresentava originariamente un leone, il cui volto sarebbe poi stato rimodellato dagli operai del faraone Chefren per somigliargli. Quindi, siccome la Sfinge punta a est, cioè al punto dove sorge il Sole durante gli equinozi, ma la costellazione del Leone sorgeva a est nel 10.500 a.C., se ne deduce senza ombra di dubbio che la grande statua è stata costruita in quel periodo, no?
D'altro canto, è proprio in quell'epoca che l'allineamento delle tre stelle della cintura di Orione corrispondeva a quello delle tre piramidi, quindi è un'ulteriore prova, no?
Beh, riguardo alla storia di Orione, che sappiamo bene con cosa fa rima, rimando all'altro articolo citato nella prima riga di questo, visto che avevamo già spiegato lì perché facesse acqua da tutte le parti.
Ma per quanto riguarda la corrispondenza con la costellazione del Leone?
Beh, a parte il fatto che non ci sono prove che gli Egizi vedessero proprio il re della foresta, in quel particolare gruppo di stelle (i primi documenti che citano la costellazione risalgono al 1500 a.C. e sono mesopotamici), resta comunque una prova basata sul nulla, cioè su una sola coincidenza da cui si fa discendere tutto, oltretutto scelta a bella posta per avvalorare questa tesi. 
Capiamoci: se ci fossero una serie di monumenti raffiguranti varie costellazioni che puntano a dove sorgevano nel 10.500 a.C., allora saremmo in effetti in presenza di un mistero, ma così no. Anzi, qui si è proprio seguito il processo opposto a quello che un ricercatore serio dovrebbe applicare: siccome Bauval, Hancock e i loro seguaci si erano convinti che la Sfinge rappresentasse un leone, allora sono andati a vedere in che epoca il Leone sorgesse a est all'equinozio e hanno datato la Sfinge a quel periodo, ma non è così che si fa! Partire dalle conclusioni e poi cercare prove (scartando quelle che non ci piacciono e tenendo quelle che ci piacciono) per avvalorarle, è proprio l'opposto di ciò che uno studioso serio dovrebbe fare. Per dire: siccome la macchia di sugo che ho sulla maglia mi ricorda un cane, se io adesso uscissi di casa e mi mettessi a guidare finché non ne vedo uno, potrei andare in giro a dire che sono in grado di leggere il futuro nei condimenti? Se operassi come certi "divulgatori", probabilmente sì.
Ma qui alla Piramide delle Bermuda crediamo nel metodo scientifico e nell'analisi dei fatti, a seguito dei quali trarre conclusioni, quindi parliamo di scavi.
Come potete ben immaginare, miei intelligentissimi e acculturatissimi lettori, queste zone sono state ripetutamente setacciate da fior di archeologi che hanno trovato un sacco di tracce. Non credo stupirà nessuno se scrivo che queste terre intorno al fiume sono sempre state abitate. Le evidenze archeologiche dimostrano chiaramente che in questa zona hanno vissuto cacciatori primitivi, in grado di usare grezze armi, fin dall'11.000 a.C. e che fra il 5.500 a.C. e il 4.000 a.C. si era sviluppata una vera e propria civiltà agricola nel Fayum, ma, attenzione, non ci sono tracce di templi, sculture o città fino all'arrivo della I dinastia Egizia. Com'è quindi possibile che millenni prima qualcuno abbia eretto un'opera così imponente e poi più nulla? Inoltre, come si spiega che le prime piramidi furono molto più goffe di quelle della IV dinastia, se non col fatto che il progresso che permise di costruirle fu graduale?


Piramide di Djoser (III dinastia) a Saqqara

E ancora: la Sfinge è parte integrante del complesso della piana di Giza, come dimostra il lato sud della U di pietra in cui è collocata, che non è parallelo a quello nord, ma al viale che conduce alla piramide di Cheope (a cui gli studi più recenti la attribuiscono). Certo, una simile forma poteva avere mille motivi (e sicuramente punta esattamente nella direzione in cui sorgeva una stella a caso in un anno a caso accuratamente scelto), ma perché non considerare l'ipotesi più ovvia, e cioè che è stato costruito negli stessi anni in cui andava di moda costruire tutto il resto che si trova nei paraggi (gli affitti a Giza dovevano costare tantissimo, a quei tempi)?

Detto questo, analizziamo un po' più da vicino il discorso dell'erosione.
Per svelare questo enigma ci vengono in soccorso i geologi, che spiegano che i solchi verticali presenti sul monumento sono originati nient'altro che dalla condensa della rugiada, che corrode la pietra (di pessima qualità). Soprattutto durante i lunghi secoli in cui la Sfinge è rimasta completamente sepolta dal deserto, le malefiche goccioline hanno avuto modo di filtrare, frammiste alla sabbia, provocando quelle brutte rughe verticali che tanto ricordano l'acqua piovana.

Infine, diciamo anche che, nonostante moltissime ricerche basate su innumerevoli leggende, non sono mai stati trovati passaggi segreti o cavità nascoste nella Sfinge, né fra le sue zampe, né altrove. Se davvero lì sotto c'è la biblioteca che conserva tutto il vero sapere degli Egizi (o di chi li ha preceduti), è ben nascosta.

In conclusione:

L'Egitto è la terra dei misteri per antonomasia, questo lo sappiamo. Ci sono ancora alcuni aspetti che non sembrano chiari neanche a me. Per esempio: perché dopo aver costruito la piramide di Cheope, relativamente presto, tutte le successive sono state realizzate più piccole? Un'idea ce l'ho, ma mi tocca procrastinare questo argomento a un ulteriore nuovo articolo (spoiler: secondo me si sono accorti che con meno sforzo avrebbero potuto costruire roba più bella) per approfondire la questione.
Ci tengo però a dire due cose:


  1. Come già spiegato nell'articolo su Atlantide, mi sembra irrispettoso parlare di antiche civiltà (o addirittura di alieni) che avrebbero insegnato tutto agli Egizi o alle altre popolazioni antiche, perché gli scavi hanno ampiamente dato conto di metodi e mezzi, anche molto ingegnosi, impiegati per la costruzione di colossi come quello di cui si parla in questo articolo. Migliaia di persone hanno lavorato per consegnare all'imperitura gloria i fasti delle proprie civiltà (e chissà se qualcuno è anche finito in pasto ai coccodrilli come nel gioco Cleopatra and the Society of Architects di Bruno Cathala e Ludovic Maublanc) ed è giusto che questi vengano accolti come tali e non come regali di misteriosi maestri, della cui esistenza non c'è alcuna reale testimonianza.
  2. Lo so bene che alcune teorie sono davvero piene di fascino (confesso di aver comprato anch'io i libri di Hancock e Bauval, da giovane), ma trovo deprimente che chi studia per anni e si affanna per trovare prove archeologiche o storiche documentate non sia tenuto in considerazione (o tacciato di essere al soldo di qualche società segreta), mentre chi costruisce teorie fantasiose basandosi su labili indizi (a volte anche solo uno, a volte anche smentito da moltissime altre prove) si arricchisca con libri e trasmissioni in cui raccontano "quello che nessuno vi ha mai detto", senza che nessuno pensi che, forse, il motivo per cui certe teorie non vengono dffuse è che le prove che le supportano esistono solo nella fantasia di chi le afferma.
Cleopatra and the Society of Architects è un gioco semplice, ma molto scenografico, al termine del quale vedrete un tempio Egizio perfettamente costruito e decorato. Il turno di gioco consiste semplicemente nel prendere carte dal tavolo oppure giocarle dalla propria mano, scegliendo le combinazioni migliori per costruire sfingi, colonne, mosaici od obelischi. Ma attenzione a non prendere troppi punti corruzione per fare più in fretta: potreste finire in pasto ai coccodrilli!

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